martedì 3 agosto 2010

Inceneritore: chi lo vuole alzi la mano

Si sta ingrossando la lista delle aziende contrarie all'inceneritore di Ugozzolo. Sul sito del Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse (http://www.gestionecorrettarifiuti.it/noinceneritore/) è presente da alcuni giorni l'appello in cui le aziende del parmense chiedono alle amministrazioni locali di fermare un progetto inutile, costoso e controproducente per un’economia locale già fortemente provata dalla crisi.
I fax stanno arrivando di continuo nella sede del CGCR. Sono firme pesanti che si aggiungono a quelle dei cittadini, di movimenti politici (Rifondazione, Movimento 5 Stelle, Lega, Repubblicani Europei), associazioni di agricoltori (Coldiretti, Cia, Codiparma) e fanno buona compagnia con la contrarietà di Greci, il fastidio palesato da Guido Barilla e le perplessità di Chiesi per una presenza che si fa sempre più scomoda e ingombrante.
Comune e Provincia si rimpallano le responsabilità sulla decisione finale e diventa sempre più difficile trovare qualcuno a Parma disposto a difendere a spada tratta un impianto che è stato progettato oltre 5 anni fa e che nasce già vecchio.
E' ora di dirlo chiaramente: Parma non vuole più l'inceneritore di Ugozzolo.
Parma ha capito che l'inceneritore è un affare solo per Enia, una Spa che dal 1° luglio si trasformerà in un colosso dove il comune di Parma conterà per poco più del 6% e dove le decisioni su cosa bruciare nel forno si prenderanno a Genova o a Torino.Enia, una società che adesso deve difendersi da uno scandalo che non avremmo mai voluto
capitasse a Parma, una triste storia fatta di piccoli uomini che lucrano sulla pelle dei cittadini e su cui la dirigenza Enia è colpevolmente mancata nel controllo.
Lo stesso controllo che da mesi viene garantito ogni qualvolta si mostrino obiezioni sulla pericolosità delle emissioni del camino di Ugozzolo: “Vi assicuriamo che faremo un monitoraggio continuo dei principali inquinanti”.
Non ci sentiamo sicuri, non manderemo i nostri figli all’asilo di Pedrignano se l’inceneritore verrà costruito.
C'è una Parma pulita che non vuole saperne di nanopolveri, PM10 e metalli pesanti.
C'è una Parma che lavora onestamente ed è senza parole di fronte al comportamento meschino di funzionari corrotti.
C’è una Parma che non vuole l’inceneritore e chiede che Comune e Provincia si mettano al lavoro allo stesso tavolo, per mettere a punto il progetto alternativo che il Coordinamento ha già presentato.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

Parma, 18 giugno 2010
-688 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!

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