I Campanini sono una giovane famiglia parmigiana che ha appena comprato casa a Bogolese (2,5 km dall'inceneritore). Siamo nel 2012, anno dell'entrata in funzione dell'impianto di incenerimento dei rifiuti di Ugozzolo, un inceneritore che brucerà 130.000 tonnellate di rifiuti ed emetterà in atmosfera 3,2 tonnellate in più di PM10, oltre che a sostanze altamente tossiche quali metalli pesanti e diossine.
Giovanni Campanini, il padre, ha 35 anni ed è stato appena assunto come ingegnere informatico in una ditta del nuovo quartiere SPIP (200 m dall'inceneritore); Paola, la moglie, ne ha 34 ed è ricercatrice nel nuovo Centro ricerche sulle malattie respiratorie costruito da Chiesi all'imbocco dell'autostrada (1 km dall'inceneritore).
Sono pieni di entusiasmo per la loro nuova casa e spesso alla domenica vanno all'Ikea (600 mt dall'inceneritore) a comprare oggetti e mobili per arredarla. Hanno due figli di 2 e 4 anni a cui tengono tantissimo, Filippo e Matilde: Paola tutte le mattine li porta all'asilo di Pedrignano (1 km dall'inceneritore) e alla scuola elementare Micheli di via Milano a Parma (3 km dall'inceneritore).
Giovanni ama correre e quando gli impegni famigliari glielo permettono, uscendo dall'ufficio va a fare un po' di moto alla nuova Cittadella dello Sport (1,5 km dall'inceneritore). Anche Paola è sportiva e spesso va alla piscina di Moletolo (1,9 km dall'inceneritore) a fare qualche vasca. Spesso vanno insieme ai figli a fare spesa al Centro Torri (2 km dall'inceneritore) e poi corrono a casa a preparare cena. Stasera il menu prevede pasta con pomodoro e parmigiano: spaghetti nr. 5 prodotti nel vicino stabilimento Barilla (1 km dall'inceneritore), pomodoro in pezzetti prodotto da
Greci a Ravadese (2,2 km dall'inceneritore) e Parmigiano-Reggiano acquistato direttamente al caseificio di Baganzolino (1,8 km dall'inceneritore). E' notte, Giovanni e Paola portano i figli nella loro cameretta e li mettono a letto: Filippo e Matilde appoggiano la testa sul cuscino a soli 20 centimetri dai mattoni fabbricati utilizzando anche le
ceneri tossiche dell'inceneritore di Ugozzolo.
Questa che vi abbiamo raccontato è la famiglia Campanini come la vedono Enia, Comune e Provincia di Parma.
Noi invece abbiamo un'idea diversa della Parma che verrà, della Parma in cui vivrà nel 2012 la famiglia Campanini.
La “nostra” famiglia Campanini abita in un condominio ad alta efficienza energetica, con pannelli fotovoltaici sul tetto, fa la raccolta differenziata in modo responsabile perché ha capito che i rifiuti sono materia recuperabile, usa il meno possibile l'auto, si serve di mezzi pubblici o della bicicletta. Fa acquisti ragionati e privilegia i prodotti a km zero, beve acqua dell'acquedotto e compra detersivi alla spina.
Per i loro figli ha utilizzato pannolini lavabili perché sa che quelli usa e getta sono un problema per l'ambiente.
Paola e Giovanni in ufficio spengono il computer quando vanno in mensa, regolano le stampanti in fronte-retro e portano i rifiuti ingombranti alle stazioni ecologiche.
Paola e Giovanni chiedono a Pietro Vignali, Vincenzo Bernazzoli e Andrea Allodi di fermare il
progetto dell'inceneritore di Parma.
Lo chiedono per il futuro di Filippo e Matilde e per il futuro delle aziende di Parma.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 luglio 2010
-671 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
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