Si è svolta a Parma dal 10 al 12 marzo la Quinta Conferenza Interministeriale dell'Oms sull'ambiente. Il tema centrale era quello della salute dei bambini in rapporto alle condizioni ambientali.
Di tutto si voleva parlare fuorché dell'allarmante situazione ambientale di Parma e del progetto dell'inceneritore in costruzione a fianco alla Barilla.
Ma Parma è al 34° posto in Italia per la qualità dell'aria ed è immersa nella quarta area più inquinata del mondo, come fare finta di niente?
Non se ne voleva parlare ma il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma ha dato il meglio di sé per far emergere il fantasma del camino all'interno del contesto internazionale.
Già da prima del loro arrivo, la situazione di Parma era stata messa in evidenza da un messaggio di posta elettronica spedito a vari delegati prima del loro arrivo. Al centro congressi, la brochure in inglese “The Alternative to Incineration” circolava sui banchi dei delegati.
Gli attivisti si sono ritrovati in putno nevralgico della città ed hanno innalzato le bandiere e gli striscioni della protesta, raccogliendo la curiosità della stampa e dei media oltre che degli esterrefatti cittadini.
Poi Christina Townsend, del GCR, ha iniziato il lavoro vero e proprio.
L’organizzazione HEAL (Health and Environment Alliance) era presente alla conferenza dell’OMS, ed ha preso l’iniziativa di distribuire le brochures del GCR ai delegati, offrendosi anche di fornire qualsiasi appoggio necessario alla GCR nella sua battaglia contro gli inceneritori. Da tempo sono contrari alla costruzione degli inceneritori ed erano schoccati che ci sia un progetto per costruirne uno proprio a Parma.
Marco Martuzzi è “Scientific Officer” della Health Impact Assessment department dell'Oms. Ha dichiarato che alla fine di un sistema che prevede riduzione, riuso, riciclo, ci possa stare anche l'incenerimento; ma uno scambio di idee ha messo in dubbio le basi delle sue supposizioni quando è stato evidenziato che se il riciclo viene fatto a norma di legge EU, come di fatto si dovrà fare, a Parma non rimarranno abbastanza rifiuti per tenere acceso l’inceneritore.
Robert Walgate è il giornalista accreditato da The Lancet Medical Journal dell’UK, e si è dimostrato molto interessato ai dati sull'inquinamento di Parma al punto da chiedere “Ma c'è sempre quella brutta cappa marrone sopra questa zona?”. E' tornato alla redazione con alcune copie della brochure.
Roman Lebed della BBC World Service, di stanza a Kiev, era venuto a Parma per evidenziare la bellezza e la pulizia, anche ambientale, di Parma rispetto alla città Ukraina. Idee che si sono ingarbugliate non poco dopo i dati emersi durante il colloquio con il Coordinamento.
Alla conferenza stampa di Isde, l'associazione internazionale dei medici dell'ambiente, è scoppiata infine la grana Oms. Un suo delegato, Roberto Bertollini, aveva il giorno prima dichiarato l'innocuità degli inceneritori di ultima generazione, affermazione che chiaramente non è in linea con la posizione ufficiale dell’Oms. Davanti all'evidenza si sono susseguite telefonate roventi e smentite tra i referenti ufficiali dell’Oms presenti alla Conferenza. Il tema scotta e chi lo tocca si brucia.
La sorpresa è arrivata al termine della conferenza, quando alla nostra inviata si è avvicinato un sostenitore della causa “no inceneritori”: era Dominique Belpomme, il celebre oncologo francese, che si è dichiarato disponibile a sostenere il GCR in qualsiasi modo possibile. Data l’esperienza di Belpomme nel campo dei tumori legati all’inquinamento da inceneritori ed i suoi successi in battaglie analoghe in Francia, l'offerta è stata subito accettata.
Il 17 aprile si svolgerà nella capitale della Food Valley la prima manifestazione nazionale contro gli inceneritori, che comincia ad assumere dei connotati internazionali: sarà la risposta alla conferenza Oms di marzo?
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 14 marzo 2010
-784 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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