A pagina 57 dello Studio di Impatto Ambientale sull'inceneritore di Parma commissionato da Enia allo Studio Oikos Progetti (presentato nell'agosto 2007) si legge "la maggior ricaduta emissiva è prevista solo nella zona limitrofa all'inceneritore che risulta a bassa densità abitativa"
Partiamo da questa dichiarazione per spiegarvi perché mercoledì 15 luglio dalle 17 alle 18.30 sotto un sole che spaccava le pietre, alcuni di noi si sono recati all'uscita dello stabilimento Barilla di Pedrignano per consegnare ai dipendenti una lettera che li esorta ad informarsi e discutere i pericoli che il costruendo inceneritore di Ugozzolo porterà alla loro salute e all'immagine dell'azienda conosciuta in tutto il mondo.
La bassa densità abitativa non prende in considerazione infatti che nei pressi dell'inceneritore sorgono o sorgeranno aziende che danno lavoro a migliaia di dipendenti.
Gente che passa 8-10 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, per 48 settimane all'anno, una consistente parte della propria vita, all'ombra di un camino che emette 3,2 tonnellate di PM10, diossine e metalli pesanti.
Non sappiamo cosa si intenda per bassa densità abitativa nella letteratura scientifica ma siamo in grado di fare una stima approssimativa di quante persone lavorano nel raggio di una area di 2 km dal camino. Per iniziare possiamo metterci i 1500 dipendenti Barilla per poi continuare con i 300 ricercatori della Chiesi Farmaceutici, quindi consideriamo gli attuali 2000 lavoratori dello SPIP 1 a cui si aggiungeranno a breve altri 3-4000 lavoratori del nuovo SPIP 2 & 3 e finiamo pure con i 250 dipendenti dell'Ikea di Parma e i circa 200 dipendenti di Greci.
Questi sono i numeri approssimativi e la somma di questi fortunati beneficiari delle emissioni del camino Enia arriverà dunque a oltre 8000 persone.
Dunque 8000 persone nel raggio di 2 km sono da intendersi bassa densità abitativa?
Enia ha tenuto conto di queste persone nello studio di impatto ambientale oppure ha considerato solo gli abitanti dei casolari circostanti?
Il 15 luglio eravamo davanti a Barilla anziché in piscina a difenderci dalla calura estiva, per informare le persone che lavorano lì che è possibile gestire i rifiuti in maniera alternativa senza che loro debbano rischiare la salute.
Pensiamo sia loro diritto discuterne e chiedere a dirigenti e titolari di una della maggiori aziende italiane di fare pressioni affinchè il progetto dell'inceneritore venga sospeso.
http://www.flickr.com/photos/noinceneritoreparma/sets/72157624504669286/
Lettera al dipendente Barilla
Caro dipendente Barilla, sei sicuramente già informato sulla prossima realizzazione dell'INCENERITORE di UGOZZOLO situato a soli 1,5 km dal luogo in cui lavori 8 ore al giorno per tutto l'anno.
Tuo malgrado sarai costretto a fare i conti con maggiori emissioni provenienti dal camino che, oltre a diossine e metalli pesanti, emetterà 3,2 tonnellate di PM10 in più ogni anno rispetto alla situazione attuale (fonte: Studio di impatto ambientale Enia pubblicato anche sul ns. sito).
Il tuo titolare così come altri importanti esponenti dell'industria parmense hanno espresso dubbi sull'opportunità di continuare in questa scelta obsoleta e scellerata.
Anche tu puoi fare la tua parte discutendone con i tuoi colleghi e sollecitando i dirigenti della tua azienda a far maggiori pressioni sulle amministrazioni locali affinché si sospendano i lavori e si valuti la proposta di gestione rifiuti alternativa del GCR.
Noi vogliamo che Barilla continui ad essere l'azienda italiana con la miglior reputazione nel mondo ed abbiamo a cuore la salute dei nostri figli.
E' giunto il momento di far sentire la tua voce.
Cordiali saluti,
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