martedì 3 agosto 2010

Prima Manifestazione Nazionale contro gli inceneritori

In occasione della prima manifestazione nazionale contro gli inceneritori oltre 50 tra Comitati, Gruppi ed Associazioni si sono incontrati per condividere le proprie
esperienze e formulare linee comuni di azione.
I Comitati congiuntamente ribadiscono che la Strategia Rifiuti Zero/Riciclo Totale con tariffa puntuale, è l’unica strategia in grado di perseguire la sostenibilità ambientale e la difesa della salute. Solo la progressiva riduzione, in qualità e quantità, dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali può dare risposta ai gravi problemi sollevati dal loro smaltimento.
Rifiuti Zero/Riciclo Totale può essere il cardine di un progetto davvero alternativo. E’ un progetto che realizza il riciclo totale dei materiali secondo un’ottica di modello circolare che tiene conto della scarsità delle risorse e dell’esigenza di rispetto per la biodiversità. Rifiuti Zero/Riciclo Totale non prevede soluzioni tecnologiche, non è fatto di “macchine magiche” ma di gesti responsabili e di ricerca per connettere le esigenze e l’impegno delle persone
alla necessità di cambiare un modello di sviluppo che sta depauperando le risorse del Pianeta, la biodiversità dei differenti ecosistemi e danneggiando l’intero ciclo vitale.
La salvaguardia dell’ambiente ed il diritto alla salute non possono essere garantiti in un sistema in cui la gestione dei rifiuti è governata da interessi
economici particolari e da intrecci polico-affaristici, pubblico-privati, poco trasparenti, impegnati a garantire interessi finanziari piuttosto che rispondere alle esigenze dei cittadini. Per contrastare questa pericolosa deriva si ritiene necessario rafforzare il più possibile la condivisione di strategie e di informazioni tra i tanti comitati e le associazioni attive sul territorio nazionale e tra questi e la cittadinanza. I movimenti devono muoversi con autonomia, indipendenza e capacità di proposta, per formare un fronte davvero in grado di porre al centro i diritti, primo fra tutti quello di partecipare a pieno titolo alle scelte che riguardano le comunità.
Si ritiene, altresì che la legislazione italiana, nel rispetto delle Direttive Europee, debba mantenere come obiettivo principale di qualsiasi politica in materia di rifiuti la riduzione dell’uso di risorse e promuovere l’applicazione pratica della gerarchia dei rifiuti. La generazione di energia da incenerimento del rifiuto non può rientrare in elenco tra le rinnovabili, così come stabilisce chiaramente la Comunità Europea.
Per questo si fa richiesta di eliminare tutte le forme dirette o indirette di incentivo o di sussidio a favore degli impianti di incenerimento o dell’esercizio dei medesimi. Dovranno pertanto, essere impostate politiche fiscali tese a scoraggiare il ricorso a detti impianti o pratiche ed avvantaggiare la riduzione della produzione dei rifiuti o del recupero dei medesimi. Altresì si fa richiesta affinché gli incentivi economici tuttora diretti alla produzione di energia da rifiuto vengano indirizzati, in sintonia con quanto impone la Legislazione Comunitaria, a fonti energetiche rinnovabili al fine di favorire pratiche di
efficienza energetica, produzione di energia pulita e non le lobby economiche.
I Comitati, nel rimarcare la diffusione e la rilevanza delle iniziative fin
qui portate avanti nei diversi territori, sottolineano l’importanza dell’autonomia del movimento di cittadini per la corretta gestione dei rifiuti da ogni condizionamento partitico od economico ed auspicano un percorso di azioni
coordinate. Si fa inoltre richiesta affinché soggetti, associazioni e movimenti dichiarino la loro adesione in modo trasparente alla strategia Rifiuti Zero/Riciclo Totale.
I Comitati, infine, concordano nel ritenere fondamentale una moratoria relativamente ad ampliamenti e nuove costruzioni di impianti per incenerimento, oltre che l’immediato abbandono del progetto di costruzione del nuovo inceneritore di Parma.
Questo impianto sarebbe collocato nelle vicinanze di stabilimenti di produzione alimentare di importanza nazionale ed all’interno di un’area di produzioni tipiche che ne trarrebbero un danno irrimediabile. Inoltre una soluzione alternativa, senza incenerimento, costituirebbe un forte segnale nella giusta direzione, verso una gestione dei rifiuti virtuosa, coerente con le politiche ambientali ed economiche più avanzate.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse – Parma
Parma, 17 aprile 2010

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