Enia è spettacolare, nel senso dello spettacolo. Ci consoliamo per la perdita delle comiche e ci
accontentiamo delle moine dell'ex municipalizzata.
Rivediamo l'annosa vicenda del Piano Economico Finanziario.
In data 31 maggio mandiamo una posta elettronica a Selina Xerra, relazioni con il pubblico di Enia, dopo aver inutilmente chiesto al telefono di sapere dove fosse, sul sito Enia, il piano economico finanziario relativo all'inceneritore di Parma.
Facciamo presente che la delibera del consiglio comunale di Parma 45 del 31 marzo 2006 sottolinea la necessità di massima trasparenza sul Pai e la impone come parte dell'accordo: “L’Enìa Spa si obbliga a riconoscere ai cittadini, alle associazioni ambientaliste e a ogni altro soggetto il diritto di accesso secondo le norme della Legge n. 241 del 7/8/1990 relativamente a TUTTI gli atti riguardanti il termovalorizzatore.”
Ma Selina fa capire che sarà difficile ottenere il documento, materia delicata per una Spa quotata in
borsa e amenità del genere.
In data 9 giugno Selina scrive in pompa magna la risposta che recita “a distanza di soli 9 giorni, nonostante la pratica sia evadibile in 30, siamo con la presente ad informarla...”.
Non è ovviamente la risposta alla nostra richiesta, ma semplicemente un pastrocchio, che recita che nel tal ufficio “sono consultabili i documenti...”. Sommessamente ci chiediamo “Non bastava dirlo al telefono il 31 maggio che dovevamo recarci in un ufficio?”
Ci adeguiamo alla modalità ed agli orari indicati, 2,5 ore alla settimana solo di martedì, davvero
disponibili quelli di Enia.
Il 6 luglio gli astri si allineano nel modo corretto e siamo là davanti. Primo foglio da compilare, documento da presentare, badge da ritirare, persona da seguire. Eccoci finalmente nella stanza dei bottoni. Sotto sorveglianza disarmata viene aperto un armadio con due mensole traboccanti di faldoni. Pronunciamo la parola magica, “Dov'è il Piano Economico Finanziario?” aspettando le coordinate gps.
Un attimo di disorientamento nella nostra accompagnatrice preannuncia un nuovo modulo da compilare. Il Piano non è in quell'armadio. Inutile osservare che siamo andati lì con quel preciso scopo, dopo averlo precisato in lettera ed aver ricevuto risposta che precisava le modalità. Fingono di non capire?
Ce ne andiamo a mani vuote, non dopo aver incrociato un bel sorriso di nonno Allodi, ancora gaudioso all'ipotesi di irrorare Parma di diossine e furani, chissà come fa a mantenere l'aplomb.
Il 12 luglio l'amministratore delegato di Iren ambiente Andrea Viero fornisce l'ultima, per il momento, puntata delle telenovela. A 42 giorni dalla nostra richiesta ci risponde ancora con una non risposta. Nessun cenno alla nostra esplicita richiesta se non fumosi discorsi di regole interne e di terribili questioni di Borsa.
Iren ci dice di no nonostante non lo possa fare. Questa è la trasparenza di Enia, che dal 31 di maggio non è stata ancora in grado di passare una carta.
Finalmente arriva anche l'intervento del sindaco di Parma Pietro Vignali, che in una lettera inviata a Viero il 19 luglio è assolutamente esplicito: “invito la S.V. a voler dare le opportune e necessarie disposizioni ai dipendenti uffici, affinché, Enia Spa, ora Iren Spa, rispetti gli obblighi assunti con l'accordo in argomento ottemperando alla richiesta di accesso agli atti da parte dei cittadini e delle associazioni”, arrivando anche a minacciare la stabilità dell'intero impianto.
Sottolinea infatti il sindaco che la trasparenza degli atti “rappresenta presupposto fondante dell'accordo”.
Infine il 23 luglio scriviamo di nuovo a Iren richiedendo il documento.
La telenovela è giunta qui: 57 giorni dopo la richiesta del piano economico finanziario parlano solo i silenzi di Enia.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 27 luglio 2010
-649 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+57 giorni dalla richiesta del Piano Economico Finanziario del Pai
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