martedì 3 agosto 2010

Se l'inceneritore di Enia viola le leggi

Il cantiere di Enia è fuori legge? Sabato scorso l'avvocato Pietro De Angelis ha sollevato forti dubbi sulla procedura di affidamento a Enia del progetto dell'inceneritore di Parma.
Ci siamo presi alcuni giorni per analizzare le carte e farci una opinione.
E siamo giunti alla conclusione che il ragionamento non fa una grinza.
Il comune di Parma non poteva affidare direttamente ad Enia, che tra l'altro è una Spa privata, la costruzione dell'inceneritore senza mandare a gara tutta la faccenda.
Lo smaltimento dei rifiuti infatti non è di competenza di Ato, l'ambito territoriale ottimale, che esplicitamente nega la propria capacità di decisione in base alla normativa regionale che li aveva costituiti.
Il comune di Parma invece si fece forza di questa inesistente competenza per affidare direttamente ad Enia la gestione di tutto il pacchetto del nuovo inceneritore, di fatto assumendosi una capacità di decisione che non aveva.
Da questo assist ad Enia derivano una serie di storture che appaiono evidenti.
Enia infatti, essendo unica titolare dell'appalto, può applicare i costi che vuole senza che nessuno possa porre dubbi e rilievi.
I cittadini allora non saranno tenuti a pagare per il miglior progetto di gestione dei rifiuti ma per coprire i costi dell'investimento portato avanti da un privato, con un progetto che avrà un costo esorbitante, oltre 180 milioni di euro, comunque non controllabile dal pubblico.
E' come se decidessimo di costruire un'autostrada costringendo poi tutti a utilizzarla pagando la tariffa che noi abbiamo deciso.
La logica della concorrenza dov'è?
Le procedure delle gare pubbliche per un progetto di utilità pubblica non erano attive nel 2006? Come facciamo a giudicare congrua la tariffa proposta da Enia, visto che nemmeno ci mostra il piano economico finanziario? (A proposito a tutt'oggi nessun documento ci è stato inviato).
Che fiducia possiamo avere per una Spa coinvolta in questi giorni in uno scandalo dai contorni tangentopoleschi, dove i costi della manutenzione del verde venivano decisi a seconda delle esigenze di corrotti e corruttori, tutti insieme appassionatamente tra lussi e vacanze?
Ma poniamo pure il caso che non sia vera questa tesi.
Serve comunque dal comune di Parma un forte segnale di chiarezza.
Per tutelare l'onorabilità del consesso cittadino si ponga uno stop momentaneo ai lavori in corso a Ugozzolo, per potere procedere speditamente alla verifica di questi passaggi messi in forte dubbio,perché se fosse vero tutto ciò, il comune sta procedendo con un progetto illegittimo e i cittadini hanno il diritto di sapere e di essere tutelati in quanto direttamente coinvolti nella questione.
Anche perché con questa modalità par di capire che il sistema di tariffazione del servizio di gestione dei rifiuti sia stato affidato ad una società privata, con evidente rischio di storture e danno per la cittadinanza.
Venga congelato il Pai e si ponga mano alle carte per togliere ogni dubbio.
Se quello che sostiene De Angelis fosse vero, il Pai è carta straccia.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse (GCR)

Parma, 19 giugno 2010
-687 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, lo possiamo ancora fermare!

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