martedì 3 agosto 2010

La differenziata di Enia, un enorme conflitto di interessi

Ha ancora senso che Enia si occupi della raccolta differenziata? Nella previsione di costruzione e attivazione dell'inceneritore a Ugozzolo si concretizzerebbe un enorme conflitto di interessi, visto che Enia si troverebbe a gestire sia i flussi verso l'inceneritore che quelli verso la raccolta differenziata.
E' perlomeno singolare che il Piano progettuale presentato da Enia, poi approvato dalla Provincia senza alcun appunto, intenda portare “tutti” i rifiuti nel Polo Ambientale Integrato (Pai) dove poi si procederà al loro reindirizzamento.
Tutto quanto nello stesso posto, a un passo dalla bocca affamata dell'inceneritore.
Siamo cattivi a fare brutti pensieri?
Lo stesso Piano Provinciale Gestione Rifiuti, approvato dalla Provincia nel marzo del 2005 era stato inequivocabile e metteva in evidenza diverse questioni importanti, fra cui il dimensionamento e l'evidente antitesi tra differenziazione e combustione.
Vediamo cosa si scrive a pagina 23 del Ppgr, nel capitolo dedicato al “Recupero e trattamento della frazione residua”. Sono parole che non lasciano adito ad alcun dubbio o rischio di fraintendimento o non corretta interpretazione: “non risulta comunque opportuno sovradimensionare le potenzialità impiantistiche poiché, quando poi le amministrazioni locali avranno adottato con successo le strategie di riduzione e riciclaggio, la carenza di rifiuti da trattare potrebbe creare dei problemi economici ai gestori degli impianti di trattamento ed in particolare degli impianti di combustione.
Queste situazioni non incentivano inoltre il raggiungimento degli obiettivi di raccolta poiché la raccolta differenziata diventa antitetica al trattamento del residuo”.
Quindi c'è assoluta antitesi tra i due trattamenti visto che uno contrasta l'altro e viceversa.
Aumentando di percentuale, la differenziata “crea problemi ai gestori” ed è ovvio che se i due gestori sono “uno”, sarà facile un equilibrio che non danneggi nessuno dei due attori.
Come dire che la mamma di due bambini non potrà mai affamarne uno per simpatia verso l'altro ma cercherà comunque di accontentare entrambi.
In questo caso si prefigura Enia come una buona mamma...
Quindi avrebbe maggior senso separare la raccolta dei rifiuti da quella differenziata ed affidare a due entità separata la loro gestione, in modo da creare quella concorrenza da tutti oggi portata ad esempio di corretta modalità di miglioramento delle pratiche economiche.
Separare le raccolte ed anche dimensionare correttamente l'impianto, che a giudicare dai numeri previsti nel Ppgr, è della metà di quello previsto a Ugozzolo. Le quantità di rifiuti urbani indifferenziati previsti dalla Provincia nel piano sono 56 mila, come giustificare un impianto da 130 mila tonnellate? Trattando i rifiuti speciali che non sono di competenza del pubblico? Bruciando i fanghi che possono essere, come abbiamo sempre fatto, messi in agricoltura? Bruciando la plastica che potrebbe invece diventare nuova materia? Il pianeta può ancora sostenere questo ulteriore
spreco di risorse?
Lo stesso Piano Provinciale recita: “utilizzare i metodi e le tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica”.
Siamo di fronte a questo?
Sollevare il velo di ipocrisia e parlare chiaramente. Questo dovrebbero fare le istituzioni, per dire che i rifiuti sono un affare di Enia, un business per rimpinguare le casse di una società per azioni quotata in Borsa, che giorno dopo giorno si allontana sempre più dall'ambito interprovinciale per assumere le sembianze di colosso a livello nazionale.
Ed allora non saremo noi a decidere cosa bruciare a Ugozzolo.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

Parma, 26 maggio 2010
-711 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!

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