La Gazzetta di Parma di ieri (domenica) riportava, a cornice del servizio sulla presentazione dello studio dell'Isde “Gestione dei rifiuti e rischi per la salute”, un commento di Stefano Consonni, docente al Politecnico di Milano, nonché presidente di Leap, Laboratorio Energia ed Ambiente Piacenza.
Il professor Consonni elenca i risultati di ricerche che ha condotto dove si evince che gli inceneritori hanno un livello di emissione “dello stesso ordine dell'aria ambiente”.
Liberati dal peso del timore, attendiamo tutti con ansia il 2012, quando finalmente potremo andare a fare fumini e pellegrinaggi medicamentosi alla bocca dell'inceneritore di Parma: lui sarà sicuramente il primo iscritto.
Secondo Consonni infatti l'impianto di Parma “non lascerà praticamente tracce sull'ambiente” ed anzi “il contributo dell'inceneritore alla presenza della diossina nell'atmosfera è talmente piccolo da non presentare nessuna variazione significativa”.
Conclude l'esperto di non capire quale sia la via per cui un impianto di tal genere possa far male e l'unica strada dei detrattatori è quella dell'occulto.
Fare un semplice e infantile parallelo tra una caldaia che brucia plastica e la formazione di fumi irrespirabili è davvero uno sforzo eccessivo.
Abbiamo capito che tra Consonni e gli inceneritori ci sia un certo feeling.
Quindi inutile disturbare l'occulto per informarlo che a Montale (Pistoia) il latte materno di due mamme sia stato avvelenato dalla diossina che esce dall'impianto di incenerimento (la ricerca ovviamente è pubblica e disponibile) oppure che quello di Brescia nel 2008 ha provocato la distruzione di partite di latte avvelenate da diossine dell'inceneritore.
Inutile dirlo perché se una cosa non esiste come fa a far male?
Ma oltre alle dichiarazioni per lo meno amene siamo andati a curiosare in rete per conoscere da vicino questo ente di così raffinato pensiero e abbiamo finalmente capito a cosa faceva riferimento quando parlava di questioni occulte.
La Leap è un consorzio costituito nel 2005 indovinate da chi?
A2A (inceneritore di Brescia), Enia, Groppalli (camini per caldaie), Unical (caldaie), Edipower(Edison, Iride...).
Tra i suoi compiti lo “studio e modellazione di termoutilizzazione di rifiuti e
residui di processi industriali”. Nel consiglio direttivo Luciano Groppalli, Antonio Bonomo (A2A), Maurizio Capelli (Enia). Sono ovviamente quella della Leap a misurare le particelle ultrafini dell'inceneritore di Bologna della Hera.
Sono loro che a Brescia curano la valutazione dell'impianto di incenerimento finalizzato alla “quantificazione dei benefici del sistema di teleriscaldamento della città di Brescia in termini di risparmio di energia primaria e di riduzione delle emissioni inquinanti”.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Parma & Provincia
Parma, 22 febbraio 2010
-804 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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