Mercoledì alle 21 si svolgerà, al rione Colombo, il primo di una serie di appuntamenti nei quartieri di Parma, organizzati per illustrare il progetto di fattibilità alternativo all'inceneritore di Ugozzolo.
Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse (Gcr) svilupperà l'argomento con l'aiuto del team di ingegneri che sta affiancando il gruppo per l'elaborazione dello studio.
Il gruppo di lavoro è composto dagli ingegneri Daniele Fava ed Eugenio Ceci, e dal chimico Pasquale Barbieri. Verranno presentati i “numeri” che dimostrano che il progetto di Enia di incenerire 130000 tonnellate non è sostenibile né è supportato dalle cifre.
L'analisi del progetto Pai di Enia ha messo infatti in evidenza che la necessità di trattamento dei rifiuti residui non è quella sbandierata dalla ex municipalizzata nel suo progetto, ma un quantitativo che non giustifica la costruzione di un nuovo camino ed è comunque inferiore alla massa di ceneri pesanti prodotte dallo stesso inceneritore ogni anno.
Applicando una corretta gestione della raccolta differenziata e trattando a freddo i rifiuti conferiti si riesce a trasformare il problema rifiuti in una risorsa per il territorio, dando la possibilità a Parma di promuoversi come territorio libero da inceneritori, pronto a confermare la qualità e salubrità delle tante Dop presenti, una formidabile leva di marketing.
Se è vero che l'economia di Parma si basa sull'agroalimentare, colonna portante del benessere del nostro territorio, non ha senso mettere a rischio un'intera filiera quando ci sono metodologie alternative di trattamento dei rifiuti che risultano efficaci, non impattanti sull'ambiente e sulla salute, economicamente sostenibili.
L'incontro di mercoledì prossimo si svolgerà presso il circolo culturale Avis Cristo di via Benedetta 49 e vedrà l'intervento di Manrico Guerra, medico dell'Isde, Nicoletta Paci, Maria Antonia Soncini e Christina Townsend del GCR.
L'impatto ambientale dell'impianto in costruzione a Ugozzolo è confermato perfino dalle dichiarazioni dello stesso Allodi, attuale presidente Enia, che in una intervista per Affari e Finanza di Repubblica, ha candidamente ammesso che l'inceneritore emetterà ogni anno 37 milligrammi di diossine.
L'estrema tossicità delle diossine fa sì che le si misurino in picogrammi, una quantità che corrisponde a un miliardesimo di milligrammo. Per cui 37 milligrammi, che possono apparire ai profani un'inezia, corrispondono a 37 miliardi di picogrammi di diossine, che a loro volta rappresentano 26 milioni di dosi massime per uomo adulto. Per semplificare significa che l'impianto emetterà diossine al giorno sopportabili da 800 mila adulti, il doppio della popolazione della nostra provincia, senza contare i bambini, che come minimo possono sopportare una dose almeno dimezzata. Ergo, l'inceneritore di Parma, secondo quanto dice lo stesso Allodi, inquinerà per 800 mila adulti, o 2 milioni di bambini.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 25 maggio 2010
-712 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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