In tempo di crisi, ma non solo in quello, bisogna fare i conti con tutto, anche con le piccole cifre, specie se tanto piccole non sono. La bolletta dei rifiuti non è certo una di quelle spese leggere, specialmente sul nostro territorio, dove il gestore dei rifiuti, Enia, esporta a zonzo per la regione, ed oltre, i nostri rifiuti, anche quelli semplici semplici da gestire come l'organico e la plastica.
Un tour che si ripete ogni giorno dell'anno con migliaia di chilometri (oltre 400.000!), percorsi per trasferire ad altri i rifiuti di casa nostra.
Ma dal 2012, sostiene Ena, spalleggiato con convinzione dall'amministrazione provinciale, la musica cambierà. Nel 2012 sorgerà nuovo fiammante, è proprio il caso di dirlo, l'inceneritore dei miracoli, che se da un lato fa sparire come d'incanto tutti i rifiuti che inghiotte, dall'altro riduce le tariffe e ci dona quel gusto tutto italiano dello sconto.
Peccato che non sia vero.
Opuscoli e campagne di affissioni invitare a credere ai miracoli, ma la realtà ha spesso il sapore amaro della smentita.
I rifiuti, ahimè, non spariscono e se una loro parte non si trova è proprio in quel preciso momento che dobbiamo cominciare a preoccuparci. Antoine Lavoisier, che si era preoccupato prima di noi, lo aveva già detto nel Settecento, con poche parole che hanno lasciato il segno. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Ecco la parolina che manca sempre nelle litanie di Enia, che è meno capace del mago Zurlì. I rifiuti ci sono ancora ma si sono trasformati, andando a finire in alto, in aria, sotto forma di fumi, gas, ceneri, particelle. Le discariche moderne sono i cieli aperti. Ciò che sparisce dal suolo se ne va nell'aria.
Che noi respireremo, di qualunque qualità sia.
Che gli inceneritori non facciano bene ormai lo sanno tutti, infatti Enia tende a precisare che saranno adottati tutti gli ultimi ritrovati della tecnica, per ridurre il rischio. Rischio, badate bene che non dovrebbe esistere, visto che gli inceneritori, ascoltando le parole del presidente Allodi -mai smentite-, hanno un apporto uguale a zero sull'ambiente.
Che non facciano bene lo diceva già nel 2008 la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che riconosce compensazioni (soldi dati ai comuni nei pressi dell'impianto a fronte dei danni subiti) a diversi comuni della Bassa. Ma l'inceneritore non doveva far bene?
L'altra magia è il calo di tariffe.
Sostiene Castellani, assessore della Provincia, che a impianto avviato, 2012, le tariffe scenderanno a quelle del 2008, perché da allora i rifiuti ce li gestiremo in casa.
Nel 2008 la tariffa rifiuti per una famiglia di 4 persone ha superato i 200 euro.
Il grande dono dell'inceneritore sarà pagare oltre 200 euro per una famiglia di 4 persone. Forse nessuno sa che a Treviso, dove è stata avviata la raccolta porta a porta spinta senza inceneritore, la tariffa dei rifiuti è scesa sotto i 100 euro.
Riusciranno a dire che gli euro veneti valgono meno dei nostri?
E' con il riciclo che il costo della gestione dei rifiuti cala, non certo con l'inceneritore.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 23 aprile 2010
-744 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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