Ci spiace smentire Enia, che oggi sostiene di avere evaso la nostra risposta, ma non lo ha fatto per niente.
Andiamo con ordine.
Dieci giorni fa abbiamo richiesto il Piano Economico Finanziario dell'inceneritore.
Sul sito di Enia non c'è: nel 2010 i documenti elettronici sono una comoda e diffusa consuetudine in tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni.
La delibera comunale approvata nella seduta del consiglio del 31 marzo 2006, n. 45, recita al secondo emendamento: “L’Enìa Spa si obbliga a riconoscere ai cittadini, alle associazioni ambientaliste e a ogni altro soggetto il diritto di accesso secondo le norme della Legge n. 241 del 7/8/1990 relativamente a tutti gli atti riguardanti il termovalorizzatore”.
Chiediamo al Comune come mai questo documento non si trovi.
Ci consigliano di chiamare il numero di telefono della segretaria di Allodi, che è in ferie.
Lasciamo il riferimento e ci richiamano.
Spieghiamo la richiesta e l'interlocutrice rimane in silenzio. A lungo.
La signora Selina Xerra dice che alcuni documenti sono di natura privata, del resto è una Spa quotata in Borsa (che Enia sia quotata in Borsa ormai lo sanno anche i bambini dell'asilo, lo ripetono tutti a tutti, sembra che sia la pillola risolvi tutto).
Dice che una risposta ci sarà, ma sarà negativa, perché certi piani sono strategici e delicati.
Boh, per quello che leggiamo sulla delibera, questa segretezza non deve esistere.
Passano i giorni.
Oggi arriva la risposta.
Dieci giorni per dire che dal 2006 c'è un ufficio apposito? Dieci giorni per rinfrescarsi la memoria e dire che c'è un ufficio? Dieci giorni per non rispondere, diciamo noi.
Abbiamo chiesto un documento, basta una mail e un allegato.
Se si vuole collaborare e dimostrare trasparenza verso i cittadini e le aziende di Parma e verso le amministrazioni locali basta poco: rispondere positivamente alle richieste che arrivano,semplicemente.
Stiamo ancora aspettando.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 9 giugno 2010
-697 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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