E' il tempo di dire con sincerità e serietà quello che le amministrazioni vogliono fare sul tema dell'inceneritore in costruzione ad Ugozzolo.
Se si vuole andare verso una nuova fonte di inquinamento ambientale o se si vuole preservare il nostro territorio da inquinanti che andrebbero a minare non solo la salute ma anche la qualità agroalimentare della food valley.
Dopo anni di studio, informazione corretta, contatti con la città e le amministrazioni, il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti ha dimostrato come sia possibile un'altra filosofia di gestione del materiale post-consumo.
Abbiamo presentato lo studio di fattibilità alle amministrazioni provinciali e comunali, oggi chiediamo che si dia una risposta franca e chiara alla città. E' possibile gestire i rifiuti senza incenerimento, si tratta di una scelta politica, non di impossibilità tecnica.
Dal responsabile dell'ufficio ambiente Alifraco, abbiamo scoperto che anche se la raccolta differenziata dei rifiuti urbani migliorerà riducendo la frazione da trattare, questo non sarà un problema per l'inceneritore, perché aumenterà la quota dei rifiuti speciali bruciati, anche sostituendo completamente gli urbani.
E' uno scenario accettabile. Con il sindaco della città Vignali, in un recente incontro, abbiamo ipotizzato una sospensione di qualche mese del cantiere Enia, per valutare ulteriormente i rischi e per verificare lo studio di fattibilità presentato dal coordinamento.
Siamo arrivati ad un punto in cui le principali realtà industriali e agroalimentari del nostro territorio (industrie Barilla, Chiesi, Greci, Consorzio del Parmigiano-Reggiano, Coldiretti, CIA, ecc.) hanno espresso la loro preoccupazione per la scelta fatta, chi dando la colpa all'immagine, chi al danno per la qualità dei prodotti. Stiamo raccogliendo gli appelli delle aziende contro l'inceneritore, un elenco che in pochi giorni si è fatto fitto, un nitido segnale di opposizione da parte di tutto il comparto produttivo e dei servizi.
Non ultimo per importanza è stato dimostrato come vi sia un vizio procedurale nel percorso che ha portato all'autorizzazione dell'impianto di incenerimento.
Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse chiede che i politici che ci amministrano dicano una parola definitiva sull'argomento.
Per la nostra salute, per i nostri figli, la nostra lotta non finisce certo oggi. Il progetto alternativo è scaricabile sul nostro sito web.
Non ci sono più scuse, l'alternativa è possibile già dai numeri che oggi presentiamo.
Si tratta quindi di decidere se si vuole gestire i rifiuti per lo smaltimento o per il riciclo I due sistemi sono incompatibili tra loro
-separazione secco umido a monte
-organico fatto bene (sacchetti mater bi)
-assenza di cassonetti
-raccolta monomateriale (vedi problema del vetro)
-separazione del flusso dei pannolini
-incremento delle frazioni riciclabili
-tariffa puntuale
I rifiuti sono una miniera di risorse
-non ha senso incenerire materiali recuperabili, il loro potere energetico si disperde per sempre
-l'inceneritore brucia solo se il materiale introdotto ha un alto potere calorifico (quindi se ci sono
dentro i materiali che vogliamo recuperare, carta e plastica)
-la raccolta differenziata può arrivare al 75% e oltre riducendo i residui non riciclabili ad una
quantità inferiore alle ceneri pesanti in uscita dall'inceneritore
-il raffronto occupazione: ogni persona impiegata nell'inceneritore ce ne sono 10 impegnate nel
sistema alternativo
-il sistema alternativo costa 1/10 dell'impianto di incenerimento
-anche gli speciali possono essere differenziati e recuperati
I rifiuti li produce l'inceneritore
-38.900 di scorie ricche di metalli pesanti e diossine
-dosi giornaliere massime di diossina per 800 mila abitanti adulti
-inquinamento delle risorse idriche (l'inceneritore raffredda le ceneri con l'acqua)
I rischi
-la diossine sono controllate 8 ore in un anno
-a Brescia il latte vaccino è stato inquinato dalle diossine
-a Montale le diossine dell'inceneritore hanno inquinato il latte materno
-a Piacenza, nonostante l'impianto sia autorizzato solo per i rifiuti urbani, hanno bruciato il petrolio
disperso nel Lambro
Parma, 18 giugno 2010
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
www.gestionecorrettarifiuti.it
gestionecorrettarifiuti@gmail.com
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