Alle Nazioni Uniti si parla di Parma. Non dei suoi eccellenti prodotti alimentari però, ma del rischio di perderli, se l'inceneritore di Ugozzolo verrà realizzato.
Il 5 maggio scorso la commissione sostenibilità ha ricevuto, per la seconda volta in pochi mesi, Paul Connett, il chimico inglese docente alla St. Lawrence University di New York.
E' tornato all'Onu per spiegare la filosofia “Rifiuti Zero”, la politica di corretta gestione dei rifiuti che punta alla eliminazione degli stessi entro il 2020, naturalmente senza ricorrere agli inceneritori.
La risposta del consesso internazionale è stata molto calorosa e seguiranno le interviste sui canali radio e tv dell'Onu. Peccato che i posti italiani fossero vacanti, evidente la scarsa attenzione del nostro Paese verso questi temi cruciali per il nostro futuro.
A dialogare ai massimi livelli sui rifiuti era lo stesso Paul Connett che, ospite a Parma in una trasmissione televisiva lo scorso 27 aprile, fu apostrofato con il termine “cretino” dal presidente di Enia Allodi, che per imporre la propria posizione era ricorso perfino alla maleducazione. Chissà se inviteranno anche nonno Allodi al palazzo di vetro di New York, a spiegare la sua filosofia di approccio ai rifiuti.
Paul Connett, nel corso del suo intervento, ha parlato di Parma, del suo essere al bivio per la decisione sul futuro del territorio, della minaccia ai suoi prodotti causata dall'ipotesi di costruzione di un inceneritore.
Se da un lato Parma è conosciuta ovunque per la qualità dei prodotti, oggi si intende costruire un inceneritore proprio a fianco del più grande pastificio del mondo, nonostante i molti esempi in Italia di virtuosismo, nonostante la confortante percentuale di raccolta differenziata del nostro territorio,
nonostante il fatto che aumentando gradualmente tale percentuale, non rimarrebbe nulla da bruciare nel grande forno.
Ma ormai si è capito che l'inceneritore è solo un grande business per Enia, e che la popolazione e le aziende ne ricaveranno solo danni economici e sanitari, senza peraltro nemmeno risolvere il problema delle scorie, visto che ogni anno dal forno usciranno 40 mila tonnellate di ceneri inquinate da metalli pesanti e diossine.
In ogni parte del mondo si riflette sulla questione rifiuti e sempre di più si mette in discussione la tecnica dell'incenerimento, visti i suoi molteplici risvolti negativi. Si affronta il problema guardando avanti e tenendo conto delle ultime tecnologie sviluppate. Tecniche che consentono di riportare i rifiuti nei cicli produttivi e trasformarli da problema a risorsa.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
Parma, 13 maggio 2010
-724 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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