domenica 1 agosto 2010

L'ambiente che uccide

Da Bolzano a Siracusa, dal Trentino alla Puglia, le neoplasie infantili stanno crescendo a un ritmo indiavolato. Un dato sconvolgente che deriva da una attenta lettura delle tabelle dell'International Agency for Research on Cancer, l'agenzia intergovernativa dell'OMS.
Per la leucemia per il sesso femminile, si scopre che dopo il Kuwait c'è Varese, a seguire Cracovia e Bahia Blanca in Argentina, poi altre tre italiane: Torino, Genova e Parma!
In nessuno luogo come in Italia un bimbo maschio rischia di ammalarsi del linfoma di Hodgkin: undici città delle venti più pericolose al mondo sono nel Belpaese.
Siracusa, Varese, la Romagna, Sassari e Parma fanno invece l'en plein: sono i cinque luoghi con l'incidenza più alta del mondo per le donne.
Questo è quello che si legge nel libro “Così ci uccidono” di Emiliano Fittipaldi, giornalista dell'Espresso.
Perché a Parma non si parla di questa emergenza?
Perché non si dice che in due mesi avevamo già utilizzato tutti gli sforamenti da PM 10 concessi annualmente, disattendendo una puntuale normativa europea?
Perché iniziative utili e concrete come le Kyoto Forest si sono perse per strada?
Perché si usa la green economy come slogan e non se ne comprendono i concreti contributi?
La costruzione di una enorme nuova industria insalubre di classe 1, un inceneritore che brucerà come minimo 130.000 tonnellate di rifiuti, comprendendo tra le altre cose materiali provenienti da discariche e rifiuti speciali, renderà meno monotoni i nostri discorsi, perché potremo parlare, oltre che di PM10, anche di diossine e furani.
Quante volte ci siamo detti “che aria irrespirabile”, quante volte ci siamo guardati intorno e abbiamo visto o vissuto direttamente veri e propri drammi famigliari legati a patologie imputabili all’inquinamento.
E’ ora di rivendicare aria respirabile: è un nostro diritto, dobbiamo ricordarlo.
La nostra comunità deve mettere la salute al primo posto esigendo azioni concrete e risolutive.
Ma soprattutto evitare di peggiorare la situazione attuale, dando il via a progetti che già in progetto aumenteranno notevolmente gli inquinanti.
E i rischi connessi

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 28 luglio 2010
-648 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+58 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai

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